Anche se quest’anno i mercatini di Natale Ortisei e nel resto delle Dolomiti sono stati annullati a causa della pandemia, le tradizioni natalizie rivivono sempre nei cuori dei trentini. Il Natale è uno dei periodi dell’anno più magici che si possano vivere sui Monti Pallidi. L’atmosfera che si respira per le stradine dei borghi e che pervade ogni città, è unica e inimitabile. É un’atmosfera fatta di tradizioni, ricordi e storie del passato. Storie che ogni anno, a prescindere da tutto e da tutti, prendono vita e fanno viaggiare con la fantasia.

Ogni paese nel mondo ha i propri usi e costumi. E la Val Gardena non è da meno. Ci sono alcuni tradizioni secolari che ancora oggi continuano a prendere vita per le strade e nei borghi del Trentino. Molte sono note ai più, altre invece sono così particolari, che tanti le ignorano. Vale la pena però conoscerle, per apprezzare, ancora di più, una terra fatta di magia ed incanto.

Tradizioni natalizie: San Nicolò e i Krampus

A questa particolare leggenda abbiamo già fatto un breve riferimento nell’articolo: Mercatini di Natale Trentino: una fiaba invernale. Ritorniamo sull’argomento per entrare nei dettagli più affascinanti di questa leggenda. Tutta la storia ruota attorno a San Nicola, vescovo di Myra che, si dice, abbia affrontato e sconfitto Krampus. Krampus in bavarese significa “morto”, “putrefatto” e il nome è un chiaro riferimento all’orrido aspetto del demone.

Una volta sconfitto il demone divenne servitore di San Nicola. Nonostante questo, nel giorno dedicato ai festeggiamenti per il santo, vale a dire il 5 dicembre, torna a fare danni in città. Il Krampus infatti è solito correre e aggirarsi per le città durante questo giorno, per frustare e infastidire i giovani e i bambini “cattivi”.

Tradizioni natalizie

Il risvolto positivo della leggenda sta nell’atto compiuto da San Nicola che invece distribuisce dolciumi e regali ai bimbi buoni. In onore di questa leggenda, da ormai 500 anni, si tengono diverse rappresentazioni. La tradizione è festeggiata in Slovenia, Austria, Trentino Alto Adige e Friuli.

Così, in diverse località dolomitiche, è ancora possibile, il 5 dicembre, imbattersi nei Krampus. Terribili demoni con terrificanti maschere diaboliche, che corrono e scorrazzano per la città, infastidendo i passanti. I Krampus vagano per le strade provocando rumori assordanti con campanacci e corni e frustano i passanti. La sfilata si apre con il passaggio di San Nicola, a piedi o su un carro. Dopodiché sfilano i Krampus come una masnada inferocita di demoni chiassosi e fastidiosi.

É una manifestazione molto folkloristica. Se non volete perderla il consiglio è quello di prenotare per la settimana dell’Immacolata un Residence ad Ortisei e fare il giro dei paesi dove si tengono i cortei.

Strozegada e Santa Lucia

In Trentino c’è una tradizione che coinvolge attivamente tutti i bambini. Si tratta dell’arrivo della Santa Lucia. la martire cieca è famosa per portare a dorso di asinello, dolci, leccornie e il tipico pane a forma di ciuchino, ai più piccoli. Si festeggia la sera del 12 dicembre. In questo giorno un corteo di chiassosi ragazzini che scendono in strada con le loro “Strozegada”. Si tratta di barattoli e lattine legate insieme e trascinati per terra in modo da fare più rumore possibile per attirare la Santa. Il corte è illuminato da fiaccole accese e i più grandi degustano vin brulè e tè in attesa che bimbi abbiano finito di divertirsi. A sera, tornati a casa, i bambini lasciamo latte e biscotti per la santa, mentre per l’asinello preparano un piattino con del sale.

Tradizioni natalizie

La Canta della Stella

Si tratta di un’antica tradizione ancora oggi in auge in alcune valle dolomitiche. Tra queste ricordiamo: Valle dei Mocheni,  Piana Rotaliana, sull’altopiano di Pinè e Val di Cembra .Un’usanza che festeggia l’Epifania, la nascita di Ge s ù e il passaggio dei Re Magi .Ogni anno i tre Re Magi con un corte di cantori composto dai giovani del paese, bussa di porta in porta per cantare la nascita del Cristo redentore. Con loro portano una bellissima stella luminosa, dalle grandi dimensioni che ruoto al vento. É tradizione che ogni maso segni in facciata il passaggio dei magi, incidendone le iniziali, più l’anno del passaggio, come segno di buon augurio.